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30 settembre 2012

Chiusura per il Consultorio di via Manfredonia?

Riceviamo e con molto piacere pubblichiamo la lettera della Sig.ra Elena Balestri, che ringraziamo.

Ricaviamo dalle sue parole la conferma - se mai ce ne fosse bisogno - di quanto siano utili e importanti  servizi come i consultori, che sono più vicini ai cittadini, inseriti nell'ambiente in cui vivono, vicini alle scuole che i loro figli frequentano, ai negozi dove fanno la spesa. Ma soprattutto servizi su cui è possibile "fare affidamento", come dice la sig. Balestri - un riferimento quotidiano e a portata di mano.
Purtroppo il .."sussurro" captato dalla signora corrisponde a verità: il Consultorio quasi sicuramente chiuderà nelle prossime settimane e il personale verrà redistribuito negli altri consultori del distretto.

Nel caso del consultorio di via Manfredonia ci sono degli adeguamenti strutturali da fare (anche se la situazione non sembra aver evidenziato peggioramenti sostanziali negli ultimi tempi) e pare che non ci siano le condizioni e le autorizzazioni necessarie, ma è ormai da qualche anno che nelle Asl della nostra città i consultori vengono chiusi e/o accorpati, spostando sedi e personale, chiudendo sedi per ristrutturazioni che non vengono riaperte, creando così  disorientamento e disagi all'utenza.

La Consulta dei Consultori di Roma ha più volte chiesto ragione di tutto ciò, ha segnalato, protestato, fatto presente il danno che questa politica rende alla salute delle donne e i costi che aumentano quando la prevenzione fallisce o non si effettua.

Crediamo però che sia importante che le donne e gli uomini che frequentano i nostri consultori facciano sentire direttamente la loro voce ed esprimano alle autorità sanitarie e politiche competenti l'esigenza di informazione, promozione, e di tutela della loro salute  che i consultori assicurano.
La salute è un diritto per tutti. E per chi è responsabile della salute dei cittadini è un dovere ascoltare e dare risposte adeguate, anche e soprattutto in tempi di crisi!

Sono un’utente del consultorio familiare di Via Manfredonia. Sono venuta a conoscenza, più come un sussurro che come una vera e propria comunicazione, che questa struttura sarà chiusa il prossimo Ottobre, sotto effetto dei tagli fatti in nome della crisi.
Mi chiedo se sia vero e se, in tal caso, ci sia stata una reale valutazione dei costi/benefici di questa azione o, come ormai sembra sempre più comune, sia semplicemente più immediato e meno impopolare far pagare la crisi alle classi meno abbienti e probabilmente più “silenziose”.
Parlando di costi e benefici, fra le altre cose, vorrei citare un articolo pubblicato sul vostro sito intitolato “Consultori e Crisi “che spiega come il difendere e potenziare i consultori aiuti la società a risparmiare. È per questo che scrivo a voi, sperando che siate il pubblico adatto per la mia piccola e solitaria “protesta”.
Negli anni in cui, direttamente o indirettamente, ho frequentato il consultorio ho avuto modo sia di usufruire dei servizi di enorme professionalità offerti, sia di accorgermi di quanto il consultorio sia utile e capillarmente inserito nel territorio. Ci sono decine di mamme che ogni giorno portano i loro bambini per le vaccinazioni, decine di donne vicine al parto che frequentano corsi prenascita, donne che usufruiscono dei servizi offerti dal reparto di ginecologia, senza entrare nel merito dell’importanza che supporti psicologici e sociologici offerti a una comunità come quella di cui stiamo parlando possono avere (supporto a famiglie, adolescenti, ecc). Ognuna di queste tante, tantissime persone ha una motivazione per rivolgersi al consultorio, talune un vero e proprio bisogno.
In un momento in cui, invece che vivere, si cerca di sopravvivere con dignità, è importante puntare alla riqualificazione delle periferie per opporsi al dregrado che la crescente povertà può portare. In un quadro come questo, è un mistero il come si possa pensare di chiudere una struttura funzionante e importante come un consultorio familiare. In un momento in cui la distanza fra i ricchi e i poveri sta nuovamente aumentando, la fiducia nello stato sociale scemando e la speranza per il futuro diventando sempre più flebile, ci si aspetterebbe che i tagli fossero effettuati in più alte sfere piuttosto che continuare a colpire la “base” della società.
Quali sarebbero gli effetti di questa sconsiderata decisione? Se il dirottamento di moltissimi utenti in altre strutture già funzionanti a pieno regime, sovraccaricandole quando già al limite della sostenibilità non fosse un effetto più che pessimo, e lo è, altre considerazioni sociali emergono se si riflette solo un momento in più su questa situazione. Un consultorio è una struttura su territorio e come tale influenza e definisce la comunità che su di esso fa affidamento. Togliere un consultorio in qualunque posto sarebbe una scelta azzardata, toglierlo da un quartiere difficile come il quarticciolo è, secondo me, decisamente sbagliato. Alcune comunità più di altre, infatti, hanno bisogno di trovare aiuto, identità e coesione fuori dalla strada; alcune realtà hanno bisogno di essere seguite più di altre. Tutelare donne e bambini in comunità difficili significa gettare le basi per un futuro migliore e questo non può essere ignorato.
Se quanto ho sentito è vero vi prego di considerare ancora una volta la decisione presa, se non fosse vero, mi scuso anticipatamente per aver ascoltato voci infondate,
Cordialmente

Elena Balestri

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