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6 marzo 2012

Emergenza Consultori

Riceviamo dalla Rete delle Donne del II Municipio questo articolo di ricostruzione e di denuncia della grave situazione in cui versano le strutture consultoriali del territorio, presidi fondamentali a tutela della salute delle tante donne, coppie, famiglie e giovani che vivono, lavorano, studiano in quella zona.
Non è una situazione isolata, soprattutto nella Asl RmA dove, tanto per fare un esempio, il Consultorio della Scarpetta, chiuso per lavori di ristrutturazione effettuati con i fondi destinati ai consultori, non è stato riaperto e ha lasciato spazio ad un centro per l'autismo (0-26 anni!).
L'emergenza consultori coinvolge quasi tutte le Asl romane: oltre a venir meno ai livelli essenziali di assistenza e all'equilibrio tra prevenzione, cura, riabilitazione, la riduzione del numero e dell'efficenza dei consultori è un grosso danno anche economico perchè un servizio dedicato alle cure primarie e alla promozione della salute riesce a realizzare notevoli risparmi in termini di bilancio per le aziende sanitarie e anche di conseguenze sulla salute psicofisica dei cittadini.


NO ALLA CHIUSURA DEL CONSULTORIO DI VIA SALARIA 144

di Carla Fermariello


Il 9 febbraio 2012, in occasione della discussione in Commissione regionale Politiche Sociali della proposta di legge sul Sistema integrato degli interventi, dei servizi e delle prestazione sociali per la persona e la famiglia nella Regione Lazio, è stato presentato dalla maggioranza un emendamento a firma dell’On. Tarzia in cui si proponeva di abrogare la norma che disciplina le attività specifiche del consultorio pubblico. Il tentativo di far rientrare dalla finestra ciò che, raccogliendo 100.000 firme, le donne del Lazio avevano messo fuori dalla porta è stato bloccato da tutta l’opposizione e l’emendamento è stato ritirato.

Vale la pena ricordare che il consultorio familiare è una struttura socio-sanitaria che, solo per citare alcune delle sue fondamentali attività, prepara alla maternità e paternità consapevoli, organizza corsi per la preparazione al parto, offre assistenza sociale e psicologica alla donna e alla coppia, fornisce l'educazione sanitaria in ordine allo sviluppo fisico, psichico e sociale del bambino e alla prevenzione degli incidenti domestici, promuove iniziative di educazione sessuale, in particolare verso i giovani e, infine, fornisce assistenza e consulenza ai fini dell'adozione e dell'affidamento.

L’aggressione ai consultori familiari, tuttavia, non avviene solo a livello regionale: i consultori familiari infatti sono sotto assedio ovunque governi la destra, dal Comune ai Municipi.

Nel II Municipio il Consultorio di Via Salaria, che in vista del trasferimento di quello in Via Atto Tigri, rimarrà l’unico sul territorio, offre un servizio di eccellenza a tutta la popolazione residente, garantendo i servizi socio-sanitari – grazie alla rete locale di associazioni – anche alle persone immigrate che giornalmente si recano in secondo municipio per motivi di lavoro. Il consultorio è un presidio storico che, anche per la favorevole posizione in cui si trova (accanto ad una scuola, a due passi dalla sede universitaria, adiacente ad un mercato in un quartiere densamente popolato), rappresenta un punto di riferimento, l’unico fra poco, per i cittadini e le cittadine di quell’area.

Al fine di potenziare il lavoro del consultorio e al fine di renderne i servizi più facilmente accessibili, le donne del territorio costituitesi in Rete hanno chiesto più volte, anche con una manifestazione pubblica svoltasi il 1 dicembre scorso, che venissero assegnati al consultorio i locali adiacenti corrispondenti al numero civico 144, inutilizzati ormai da anni e posti proprio al piano terra dello stabile. In questo modo il consultorio – conservando i locali al primo piano – potrebbe svolgere, in un luogo privo di barriere architettoniche, screening e corsi preparto ed altre attività a beneficio di tutti.

Il nostro Municipio, pur essendosi impegnato formalmente in tal senso, votando il 15 dicembre del 2011 all’unanimità una mozione presentata dall’opposizione, ha assegnato arbitrariamente i locali di Via Salaria 144, invece che al consultorio, ad un privato cittadino. E’ chiaro che la gestione del bene comune è ormai sganciata, sul nostro territorio in particolare, da ogni elemento di programmazione e da ogni finalità sociale per essere invece destinata ad avvantaggiare privati in modo poco trasparente.

Ma non è tutto. Oltre ad assegnare beni pubblici a privati, la Giunta intende trasferire il consultorio pubblico di Via Salaria presso i locali della ASL di Via Tagliamento che, come è noto, dopo interminabili lavori di ristrutturazione, sono attualmente ancora privi di arredi.

La domanda che sorge spontanea è: dove finiranno i consultori pubblici del nostro territorio? Il secondo municipio è ormai esclusivamente oggetto di grandi e piccole speculazioni immobiliari a causa delle quali, di fatto, i servizi pubblici stanno scomparendo o, semplicemente non vengono attivati perché è molto più vantaggioso destinare i beni pubblici al mercato immobiliare privato

piuttosto che a scopi sociali. Anche per questo motivo da noi manca un centro Alzheimer, mancano gli asili nido, manca un sportello antiviolenza e si stanno di fatto chiudendo i consultori familiari.

A ciò deve aggiungersi l’impostazione dell’attuale Giunta che è esclusivamente interessata ad arraffare quanto più possibile prima delle prossime elezioni, elargendo per puri scopi elettorali piccole “mance” ad associazioni inesistenti e eliminando qualunque bene comune che possa rappresentare un luogo collettivo e quindi idoneo a rafforzare i legami sociali sul territorio. Ognun per sé, dunque, lungo il cammino della carenza di servizi, dell’approssimazione, dello sperpero: questo è il sistema di governo della Presidente De Angelis e della attuale maggioranza. Si tratta di un sistema che, però, va decisamente contrastato con l’aiuto di tutti (partiti, associazioni, movimenti di cittadini/e) ricominciando proprio dalla tutela del consultorio pubblico. Il presidio di Via Salaria 140, a questo punto, assume anche un valore simbolico per il nostro territorio la cui tutela attiva è fondamentale per ribadire i valori della legalità, dell’accesso alle prestazioni, della libertà di cura e di scelta.

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