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10 febbraio 2012

Nuovo pericoloso attacco ai consultori pubblici

Ancora una volta ci tocca registrare un tentativo di lesione ai diritti delle donne e alla tutela della loro salute. La notizia è che l'assessore ai servizi sociali della regione Lazio, Aldo Forte - nel corso della Commissione di ieri, durante la discussione sulla proposta di legge sul "Sistema integrato di interventi dei servizi e delle prestazioni sociali per la persona e la famiglia nella Regione Lazio" - ha presentato un emendamento per l'abrogazione dell'art.6 della legge 15/76, che abrogava di fatto, con un colpo di mano, le attività dei consultori del Lazio e la loro funzione, definite da tale articolo. I consiglieri dell'opposizione non si sono fatti sorprendere e hanno bloccato il maldestro tentativo, almeno per il momento.
Riteniamo davvero violento ed offensivo l'atteggiamento della Giunta regionale nei confronti delle donne e degli operatori dei consultori che lavorano quotidianamente insieme alle donne per la difesa del loro diritto alla salute e alla autodeterminazione.
Riteniamo che le Istituzioni abbiano  il compito di tutelare e potenziare i servizi pubblici che, in condizioni a volte molto difficili, sono un riferimento concreto per i cittadini e rispondono alle loro richieste. Certo il loro compito non è quello di distribuire fondi pubblici affidando progetti a termine a una miriade di associazioni private che hanno durata breve e presenze effimere, e a volte anche competenze discutibili.  Perchè non rinforzare i servizi che esistono e lavorano da anni sul territorio?
Qual'è lo scopo dell'accanimento di questa Giunta contro i consultori pubblici e contro le numerose donne che in questi 35 anni li hanno frequentati?
E' un istintivo odio di genere, al di là delle affermazioni del "mi state a cuore"? O è una strana e anacronistica visione del mondo, di un mondo che non contempla le donne come soggetti autonomi e responsabili, ma solo come matrici e dispensatrici di servizi sociali?

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