- NOVITA' -

29 novembre 2013

Le parole che fanno crescere (bambini e genitori)










I Consultori Familiari da anni  sono impegnati nella 
Campagna Nazionale Genitori Più che promuove 8 azioni integrate di dimostrata efficacia su determinanti di salute e sui rischi prevalenti nei primi anni di vita. Una delle azioni riguarda la promozione della lettura ad alta voce, secondo quanto indicato nel progetto “Nati per leggere” , avviato e sperimentato in Italia dal 1999.
E’ ormai accertato che l’attuazione di interventi volti a promuovere la lettura precoce ai bambini fin da piccoli  ha effetti positivi a lungo termine sul loro sviluppo cognitivo e relazionale e sulle competenze di "literacy", che permettono di  raggiungere migliori livelli di istruzione, favorendo l’inclusione sociale delle fasce di popolazioni più fragili. 
La “literacy” è  dunque fortemente associata alla salute, è infatti  riconosciuta come pre-condizione di benessere accanto alle condizioni socioeconomiche.

Perché il Consultorio Familiare?
Il modello di lavoro consultoriale chiama gli operatori ad agire affinché le donne, gli uomini, i futuri genitori diventino parte attiva e consapevole nelle scelte di salute.  Negli incontri di accompagnamento alla nascita, negli incontri dopo il parto con i neo-genitori, nello “spazio allattamento”, gli operatori  offrono ascolto, sostegno, la possibilità di confronto tra pari, cercano di favorire il “contatto” con il bambino e perciò l’uso di tutti i sensi,  l’ascolto, la voce, il ritmo che dalla ninna nanna alla filastrocca conducono alla scoperta della lettura …
La promozione della lettura ad alta voce fin dalla gravidanza  rientra perciò a pieno titolo nelle azioni di sostegno della genitorialità e di promozione delle competenze materne e paterne (empowerment) anche attraverso il reciproco aiuto tra futuri e nuovi genitori.
Per questo dal 5 all' 8 dicembre la Consulta dei Consultori Familiari sarà presente alla  Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria "Più Libri Più Liberi" per leggere con mamme e papà in attesa e con i genitori e i loro bambini 

                                                                                                                                                                Un'esperienza di lettura al Consultorio Familiare
23 novembre 2013


 

"Gli umani, appena nati, paiono esseri fragili e precari, in bilico sul ciglio della vita come sul crinale di una collina. Forse lo sono davvero, o forse è la nostra ansia di genitori che li vede così. Fatto sta che, a quel punto, noi prendiamo d'istinto a chiamarli, con voci e sorrisi, perché da quel crinale si lascino scivolare verso di noi, da questa parte e non da quella .....
...... La cosa fondamentale che questo libro1 dice a un genitore è dunque questa: parla a tuo figlio. Hai un potere di umana magia nella gola, unico eppure comune: perché ne sei avaro? Parla con lui, con lei. Non negargli ciò che sai fare, che gli serve. E se non sai cosa dire, ci sono sorgenti di parole giuste, che son fatte per questo: leggi un libro."

1 LEGGIMI FORTE di Bruno Tognolini e Rita Valentino Merletti

25 novembre 2013

Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne



25 novembre 2013
 
 
E’ importante e direi anche doveroso, nelle giornate che a livello internazionale sono dedicate alle donne, ricordare la realtà che in ogni parte del mondo le donne si trovano ad affrontare per il solo fatto di essere donne. Oggi è una di quelle giornate, è la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, istituita e celebrata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite a partire dal 1999, e non è superfluo né banale ricordare e denunciare che le donne continuano ad essere minacciate, picchiate, violentate e uccise da uomini legati a loro da rapporti d’amore o di parentela.
Quest’anno sono già 128 le donne uccise in Italia da uomini che avevano avuto o avevano una relazione con loro. Per fortuna cresce anche il numero delle donne che trovano il coraggio di denunciare minacce e molestie, anche se purtroppo non sempre la denuncia serve a scongiurare il delitto. C’è ancora molto lavoro da fare per creare le condizioni affinché le donne possano fidarsi delle Istituzioni; mi riferisco certamente alle leggi e alle iniziative che sono state messe in campo e a quelle che verranno, ma penso anche al ruolo importante dei servizi territoriali che le donne e gli uomini frequentano.
I consultori sono impegnati da sempre – nel rapporto con i singoli, nell'approccio con le coppie e negli incontri di gruppo – per dare consapevolezza alle donne del loro valore e del loro potere nella tutela della propria salute, e anche come presidio contro la violenza di genere. Nella Asl RmE, per iniziativa della UOC Consultori Familiari e Immigrazione, è attivo da qualche anno il progetto  “Libere di Parlare” che ha messo in rete operatori sociali e sanitari dei servizi territoriali e degli ospedali con le forze dell’ordine, con i Centri Antiviolenza e con le associazioni del terzo settore, per creare un protocollo comune di intervento. Oltre ad aumentare la sensibilità individuale degli operatori e a creare un linguaggio ed una prassi condivisa per trattare i casi di violenza che arrivano ai servizi ospedalieri e territoriali, nei commissariati o presso gli sportelli delle associazioni, il progetto si pone l’obiettivo di far emergere quella violenza di genere – soprattutto domestica – che spesso è parte inscindibile delle relazioni di coppia e intrafamiliari.
Credo che per ridurre la violenza di genere si debba lavorare molto a livello culturale e migliorare il grado di giustizia sociale nel nostro Paese. E credo anche che se fossero potenziati gli interventi e i servizi di prevenzione e di promozione della salute - che significa anche fare cultura - si potrebbero ridurre le ferite che oggi bloccano le potenzialità delle donne e degli uomini di costruire un futuro migliore per tutti.
P.A.