- NOVITA' -

14 dicembre 2012

Ricordiamo con affetto due donne speciali

A distanza di pochi giorni una dall’altra, ci hanno lasciato due persone importanti, due donne che hanno fatto la storia del movimento delle donne e che fino all’ultimo hanno testimoniato il loro attaccamento alla vita e alle battaglie che hanno costellato la loro esistenza.


Liliana Ingargiola

Liliana Ingargiola, femminista della prima ora, tra le fondatrici del Movimento di Liberazione della Donna e impegnata nelle battaglie del Partito Radicale, ha testimoniato con la sua vita la bellezza e la fatica costante di essere donna e di essere libera.
La vivacità, l’intelligenza e la sensibilità che hanno contraddistinto la sua persona, l’hanno sempre collocata in primissima fila per la difesa instancabile dei diritti delle donne, dei disabili - con i quali ha lavorato a lungo - delle persone più deboli, impegnandosi per l’affermazione della giustizia, sempre.




Liliana Barca

Liliana Barca, dirigente dell’UDI, impegnata negli anni ’70 nella battaglia per i consultori pubblici e poi sempre “sulle barricate” con la lucidità del pensiero e dell’azione in favore della salute delle donne, per la scelta libera e responsabile nella sessualità così come per la maternità, per la difesa e l’applicazione della 194.
Impegnata con l’associazione Donne per i Consultori, resta nel pensiero e nel ricordo di tutte noi come un esempio di instancabile combattente e di determinazione nel perseguire obiettivi ‘giusti’.
A entrambe queste grandi donne e alla loro vita coerente e piena, va la nostra gratitudine e la nostalgia nell’ultimo saluto.


da Astrid Lun un ricordo di Liliana Barca

"Perchè il personale è politico"
E' stato un privilegio, per noi, averti conosciuta ed aver condiviso con te parte dei nostri percorsi!!! Dalle lotte per aprire i consultori, alla Consulta, ai Centri Antiviolenza.....
La tua è stata una vita di impegno, di solidarietà, di condivisione e ti siamo grate per tutti i contributi che ci hai donato. Ma soprattutto vogliamo ricordarci dei tuoi modi gentili e premurosi e del tuo sorriso, che sapevi offrire, sicura che tutto si potesse ricercare ed anche ottenere con modalità altre, "di donne". E' questo essere "donna" in ogni atto della quotidianità che ci è più caro e che rimarrà patrimonio di tutte noi.... GRAZIE LILIANA!

26 novembre 2012

25 novembre. Giornata mondiale contro la violenza alle donne

Il 22 novembre si è svolto il convegno che la Consulta dei Consultori di Roma ha organizzato insieme ad Aidos per presentare il Rapporto Unfpa sulla popolazione mondiale 2012 e ribadire, anche attraverso l'esperienza di Aidos nei paesi in via di sviluppo, la validità del modello di intervento dei consultori italiani per l'empowerment delle donne e per la tutela della salute sessuale e riproduttiva.


E' stato un modo per celebrare la Giornata mondiale contro la violenza alle donne, un modo per dire che dove c'è consapevolezza di sè e dei propri diritti la violenza arretra, dove il ruolo e la salute della donna hanno cittadinanza, lo sviluppo c'è,  la società evolve. "Quando le donne stanno bene, tutto il mondo sta meglio" ci ricorda Amartya Sen, ed è anche la conclusione a cui giunge il Rapporto Unfpa, che evidenzia come diritti umani e pianificazione familiare aumentino il livello di sviluppo di ogni paese.

Pina Adorno e Daniela Colombo
Il fatto stesso che ci sia una giornata dedicata al contrasto della violenza contro le donne che tutto il mondo celebra, e che le morti e le aggressioni alle donne siano in aumento per quantità e ferocia, ci dà invece la misura della situazione ancora molto difficile della condizione della donna nel mondo.

Paola Cirillo mostra alcune immagini dei consultori Aidos nel mondo
 Nel corso del convegno è stata presentata l'esperienza dei consultori e delle strutture ambulatoriali che Aidos ha costruito in Giodania, in Nepal, in Burkina Faso e in tante altre realtà e che sono state discusse e commentate con il pubblico.


Durante il dibattito molte donne presenti hanno sottolineato come le scelte politiche istituzionali non privilegino l'empowerment delle donne, che comporterebbe non solo un aumento di salute per le donne e più in generale per le famiglie e le comunità, ma anche un risparmio per la spesa sanitaria. E questo nonostante la normativa italiana preveda una distribuzione territoriale dei consultori tale da garantire a tutte le donne l'offerta attiva relativa alla prevenzione dei tumori, alla contraccezione e alla sessualità, alla prevenzione preconcezionale e al sostegno alla maternità e alla genitorialità.


Nella relazione introduttiva la presidente della Consulta, oltre a ricordare che il compito principale dei consultori è quello di garantire il diritto fondamentale all'informazione, che è tanto più efficace perchè avviene tramite la relazione con operatori formati, ha evidenziato come il significato e la strategicità della presenza dei consultori nel territorio sia di tale portata da essere paragonata a quella dei medici di base e dei pediatri di libera scelta che, insieme ai consultori, potrebbero garantire un efficace sistema di cure primarie per la prevenzione e la promozione della salute dei cittadini.
Daniela Colombo dialoga con il pubblico














Serena Fiorletta illustra la Campagna per il condom femminile che Aidos ha lanciato in Italia, dove non è ancora in commercio. Un mezzo contraccettivo in più perchè la donna possa esercitare il proprio diritto di scelta rispetto alla pianificazione familiare.




Alcune delle bamboline sulle quali i partecipanti hanno scritto la loro opinione e che verranno esposte l'8 dicembre a Roma.


15 novembre 2012

Giovedì 22 novembre alla Sala Teatro S. Spirito

Un appuntamento per fare il punto sulla situazione della popolazione mondiale e sul diritto di accesso ai servizi di pianificazione familiare nei paesi in via di sviluppo, ma anche un'occasione per verificare la validità del modello dei consultori italiani a sostegno dell'empowerment e del diritto di scelta delle donne.














Nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo, la presenza di servizi primari come i consultori familiari – che investono sulla salute della donna – aumenta la consapevolezza della donna e della coppia rispetto alle scelte sulla salute sessuale e riproduttiva e produce un effetto moltiplicatore sul benessere complessivo della comunità: tutto questo con una ricaduta notevole anche in termini di riduzione dei costi, non solo economici.

La Consulta dei Consultori Familiari del Comune di Roma e l’Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo - AIDOS  - hanno organizzato tale evento per presentare:

-   esempi di servizi basati sul modello consultoriale

-   il Rapporto UNFPA 2012 “Per scelta, non per caso” sui benefici sociali ed economici della pianificazione familiare;

-   la Campagna “Paper Dolls” per far conoscere un metodo efficace di pianificazione familiare: il condom femminile.

Programma

9.00 Registrazione partecipanti

9.30 Presentazione del Convegno - Il Consultorio: un modello vincente per la tutela della salute
Giuseppina Adorno - Presidente Consulta dei Consultori Familiari del Comune di Roma

9.45 Empowerment delle donne in Giordania: una collaborazione positiva
Paola Cirillo - Direttrice progetti sul campo AIDOS
Proiezione del filmato prodotto dall’AIDOS, regia di Marilisa Calò e Catya Casasola

10.30 Pausa

11.00 Rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione - UNFPA - sullo stato della popolazione nel mondo 2012  “Per scelta, non per caso. Pianificazione familiare, diritti umani e sviluppo”
Daniela Colombo - Presidente AIDOS

11.30 Campagna Paper Dolls per il condom femminile
Serena Fiorletta - Ufficio Stampa AIDOS

12.00 Discussione

13.00 Come continuare …
Loretana Angelici - Consulta dei Consultori Familiari del Comune di Roma

Per informazioni sul convegno: 06 68354408/12 -- 380 3273546

13 novembre 2012

Flash mob a San Lorenzo dedicato all'allattamento

Il 25 Ottobre 2012 presso Piazza dell'Immacolata (isola pedonale di San Lorenzo - III Municipio) si è tenuto un singolare flash mob..."Allattamento materno in piazza",  nato dal desiderio delle mamme del territorio del III Distretto di esprimere l'orgoglio di questa scelta nutrizionale e comunicarla al mondo intero...

Uscire dai luoghi protetti: case, consultori, ed affrontare l'opinione pubblica per condividere la "magia" di questa esperienza.
L'OMS proclama Ottobre il mese dell'Allattamento materno sottolineando come il Latte di Mamma sia il migliore alimento per il piccolo dell'uomo. Chissà che qualche mamma in difficoltà sia stata incoraggiata da questa rumorosa e colorata assemblea di donne e venga a trovarci in Consultorio.

La realizzazione di questo momento di "visibilità" è stato possibile grazie al contributo del III Municipio, nella persona dell'Assessore Guido Capraro, della Responsabile dei due Consultori Familiari del III Distretto ASL RMA Dott.ssa Rossella Anastasio, della Responsabile della Medicina Preventiva Dott.ssa Giuseppina Tanzi e del Comitato Latte di Mamma Mia. Ci auguriamo di farne presto un altro magari unendo le mamme di tutti i Consultori Familiari.


Luciana Della Pietra
Infermiera Professionale
Consultorio via dei Frentani

9 novembre 2012

Diritto alla pianificazione familiare: presentazione del Rapporto Unfpa


Lo stato della popolazione nel mondo 2012
Sala Stampa Estera - Via dell’Umiltà 83/c, Roma

14 novembre 2012 ore 11.00
AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo,
e
Unfpa, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione,
lanciano, in contemporanea mondiale, il
 
Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2012:
“Per scelta, non per caso. Pianificazione familiare, diritti umani e sviluppo”.

Il Rapporto Unfpa 2012, la cui versione italiana è curata da AIDOS, si concentra sul diritto alla pianificazione familiare.
Se decidere il numero di figli e il momento in cui averli appaiono scelte scontate in quasi tutti i paesi sviluppati e tra le classi dirigenti dei paesi del Sud del mondo, non è così per molte persone, comunità e paesi in via di sviluppo. La pianificazione familiare è oggi globalmente riconosciuta come un diritto della persona all’interno del più ampio quadro dei diritti umani.
Ma è davvero così? Il diritto alla pianificazione familiare è stato effettivamente garantito a ogni individuo in tutte le parti del mondo o è rimasto solo sulla carta? Chi sono le persone che ancora non possono esercitare appieno il diritto alla pianificazione familiare?
E ancora: quali sono i benefici sociali ed economici e i costi della pianificazione familiare? Cosa devono fare gli Stati e la comunità internazionale per rendere effettivo questo diritto e fare in modo che la nascita di un/a figlio/figlia sia una scelta e non un caso?

Queste sono solo alcune delle domande a cui risponde il Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2012 dell’Unfpa, che si basa sulle ultime ricerche che documentano gli effetti positivi che la pianificazione familiare ha sulla salute, l’incremento sull’istruzione e sulla riduzione della povertà.

Ne discuteranno:
Staffan De Mistura, Sottosegretario agli Affari Esteri
Silvana Salvini, Docente ordinario di Demografia, Università di Firenze
Giulia Vallese, Responsabile risorse e finanziamenti, Unfpa
Coordina: Daniela Colombo, Presidente di AIDOS

Contatti e ufficio stampa: Serena Fiorletta, ufficiostampa@aidos.it, tel. 06 6873214/196

25 ottobre 2012

Consultori Familiari e Formazione

Come già fatto con il corso organizzato per gli operatori dei consultori della Asl RmE sul "Percorso Nascita" che si è svolto prima dell'estate, mi fa piacere dare notizia di questo secondo corso di formazione, dedicato agli operatori dei consultori ed aperto anche alla partecipazione di altri operatori della Asl RmE.
Il corso è stato pensato per ripercorrere la storia e ritrovare il senso dell'esistenza dei consultori, per rivitalizzare l'identità del servizio e il senso di appartenenza di chi ci lavora e che è chiamato ad operare in équipe, per verificare le motivazioni e la peculiarità del modello d'intervento consultoriale.
Ma l'intenzione era anche quella di approfondire e sperimentare l'opportunità di coordinare le competenze e l'operatività del consultorio con quelle di altre realtà territoriali e cittadine, per far fronte alle situazioni sempre più complesse a cui siamo chiamati a rispondere e che comportano una 'presa in carico' integrata.
Obiettivo irrinunciabile è infatti la costruzione di una "rete" di riferimento che consenta di migliorare la conoscenza e la fruibilità delle risorse disponibili e di aumentare la qualità della percezione e di conseguenza la sensibilità nei confronti di aree tematiche e problematiche relativamente "nuove", così da rendere più attento e consapevole l'ascolto e possibile la progettualità.
Per questa ragione i relatori sono stati scelti e invitati a dare il loro contributo, individuando le aree di intervento con le quali, per una serie di ragioni, per gli operatori può essere più complesso relazionarsi e per le quali la maggiore conoscenza e integrazione con altri referenti può rappresentare un vero salto di qualità nelle risposte che riusciamo a dare alle persone.
Siamo ormai a metà del corso e devo dire che l'esperienza di formazione che stiamo facendo è molto interessante, sia per i contenuti resi disponibili grazie alla qualità dei relatori, sia perchè la presenza di operatori estranei alla realtà consultoriale (infermiere e ostetriche dell'Ospedale, medici e operatori sanitari di Medicina dello Sport, operatori della Prevenzione e dei Distretti...) rende più vivace il dibattito e più consapevole e stimolante il confronto. Un ulteriore effetto della eterogeneità del gruppo è rendere possibile una maggiore conoscenza dei consultori ad operatori di altri servizi e diminuire in prospettiva la 'marginalità' di cui i nostri servizi soffrono all'interno delle AASSLL. La speranza è di poter effettuare questi momenti di formazione non solo nella Roma E, ma di proporre occasioni di approfondimento anche in altre realtà romane. A questo fine pubblichiamo il programma del Corso e l'elenco dei relatori sperando che sia uno spunto utile per organizzare ulteriori occasioni formative, e invitiamo i colleghi dei consultori ad inviare programmi realizzati o da realizzare in altre AASSLL per una ... 'contaminazione' costruttiva tra addetti ai lavori...
GRAZIE! Pina Adorno



Evoluzione degli aspetti normativi e culturali nel modello di intervento del Consultorio Familiare. Centralità della persona nel lavoro d’èquipe e nella costruzione della “rete” per la presa in carico integrata.


1° incontro        24/9/12                       26/9/12

Consultori Familiari: percezione ed esperienza degli utenti del Lazio. Presentazione ricerca SOIS.
Patrizia Magnante

2° incontro       1/10/12                       3/10/12

Da servizio comunale a presidio sociosanitario nell’Azienda Sanitaria Locale. La storia e il quadro normativo di riferimento di un servizio che si è andato evolvendo insieme al nuovo contesto sociale, politico, culturale.
Vittoria Tola

incontro     8/10/12                       10/10/12

Identità professionale e condivisione del modello operativo consultoriale. Operatori di diversa formazione e cultura professionale nel lavoro in èquipe finalizzato al processo di empowerment.
Giuseppina Adorno

4° incontro    15/10/12                     17/10/12

Dal progetto sulla violenza di genere “Libere di parlare” alla presa in carico integrata: presentazione e discussione di un caso.
Equipe di riferimento del progetto

5° incontro    22/10/12                     24/10/12

Sessualità e consultorio: identità sessuale, pregiudizio e stereotipi.
Francesca Rufino

6° incontro    29/10/12                     31/10/12

Sessualità e consultorio: orientamento sessuale, pregiudizio e stereotipi.
Fabio Carduccelli            Massimo Farinella         Francesca Mancosu

7° incontro      5/11/12                       7/11/12

Ciclo vitale e fattori di rischio: promozione della salute della donna nel puerperio.
Tommaso Poliseno    Pasquina Feliziani    Paolo Gastaldi

8° incontro     12/11/12                     14/11/12

Il consultorio familiare e la tutela della salute sessuale e riproduttiva 
nelle diverse culture.
Giorgia Rocca                       Clara Pentella

9° incontro     19/11/12                     21/11/12

Ciclo vitale e fattori di rischio: promozione della salute in adolescenza.
Dalla domanda individuale alla presa in carico del nucleo familiare.
Presentazione e discussione caso.
Giorgio Bartolomei               Alessandra Marzano

10° incontro   26/11/12                     28/11/12

Costruire la “rete”: esperienze in atto, criticità e progetti di
superamento.
Roberta Lauri

                                                                   

Referente per la Formazione per i Consultori RmE:
Giuseppina Adorno
giuseppina.adorno@asl-rme.it
tel. 06 68354408/4412

ELENCO DOCENTI E RELATORI 

13 ottobre 2012

Rapporto del ministro Balduzzi sulle IVG

Consultorio? Sì, grazie!
di Pina Adorno


Il rapporto del ministro Balduzzi sull'andamento dell'interruzione volontaria della gravidanza in Italia conferma quello che chi lavora nei consultori sa bene da sempre: la presenza dei consultori riduce il ricorso all'IVG perchè aumenta il livello di prevenzione con l'informazione, la somministrazione e il controllo dei sistemi contraccettivi e perchè consente alle donne e alle coppie di prendere coscienza della necessità di tutelare la propria salute e di scegliere in sicurezza quando e come avere una gravidanza.
Nonostante il monitoraggio sistematico dei dati confermi anno dopo anno questa realtà e dimostri il risparmio - non solo in termini economici - che un investimento su questi servizi determinerebbe per tutelare la salute della donna, della coppia, del bambino, i consultori vengono inspiegabilmente emarginati all'interno delle Asl e ingiustamente attaccati da progetti legislativi regionali e Piani Famiglia governativi che ne mettono in discussione il valore e la necessità, attribuendo loro valenze ideologiche destituite di qualsiasi fondamento.
A Roma e nel Lazio è un continuo progettare, e purtroppo anche realizzare, chiusure e accorpamenti di sedi consultoriali da parte delle Asl, non considerando che il consultorio per definizione deve essere un servizio diffuso capillarmente sul territorio, perchè solo così potrebbe garantire interventi di "offerta attiva" su tutte le tematiche relative al Percorso Nascita, alla contraccezione, alla salute sessuale e riproduttiva, alla prevenzione dei tumori femminili ...
Arrivano continuamente alla Consulta segnalazioni di utenti preoccupate dalle "voci" che fanno temere la perdita di un riferimento per la salute come il consultorio, la cui presenza è da tempo diventata significativa nel proprio quartiere; qualche mese fa ha riguardato i consultori di via Casilina e di via Spencer nella Roma C, poi quelli di piazza dei Mirti e via Rubelia della Roma B, le sedi dei CCFF di piazza Castellani, di via Salaria e di via Atto Tigri della Roma A, e adesso c'è grande fermento per la chiusura annunciata di via Manfredonia, presidio consultoriale frequentatissimo, nel quale si effettuano anche le vaccinazioni obbligatorie ai bambini. Per i cittadini di un quartiere come Quarticciolo perdere il consultorio di zona significherebbe non avere nessun riferimento ed essere costretti a spostarsi in località distanti e difficilmente raggiungibili.
Leggendo la relazione del ministro Balduzzi, così piena di affermazioni lusinghiere sull'efficacia del modello di intervento consultoriale, affermazioni che discendono non dall'opinione del ministro ma dall'elaborazione dei dati in possesso del Ministero, viene da chiedersi perchè non se ne traggano le logiche conseguenze e non si dia il via ad un piano nazionale che porti a regime il numero dei consultori e la completezza delle équipe, come avviene per i medici di base.
Le risorse scarseggiano, lo sappiamo, ma partendo dal non sopprimere i consultori che esistono e delineando una direzione  di incremento, si potrebbe progressivamente dotare il Paese di una rete completa di consultori che, come più volte sottolineato - essendo servizi a bassa soglia e a basso costo - consentirebbero una reale tutela della salute sessuale e riproduttiva, facilitando gli accessi delle donne e degli uomini del territorio e gli interventi di "offerta attiva" da parte degli operatori.

10 ottobre 2012

Regione Lazio: decaduta la proposta Tarzia contro i consultori pubblici

Con le dimissioni di Renata Polverini si è chiusa una stagione decisamente cupa per i consultori del Lazio, per gli operatori e per le donne che su questi servizi contano per tutelare la propria salute. Chi ha seguito attraverso questo blog le battaglie che le donne singole e organizzate hanno ingaggiato contro la pdl Tarzia o ha partecipato alle numerose manifestazioni in difesa dei consultori pubblici, non può non esultare per la fine di quello che è stato un vero e proprio incubo.

Certo, a contenere l'esultanza per tale epilogo resta lo scandalo per il motivo che manderà a casa i consiglieri e la giunta regionale, scandalo reso ancora più intollerabile proprio dalle scelte politiche e amministrative che, a fronte dell'arricchimento illecito di alcuni protagonisti di questa squallida stagione, hanno progressivamente privato di risorse il sistema pubblico di sostegno alle fasce più deboli e disagiate della popolazione, a beneficio di una serie di associazioni private e di ancor più “privatissimi” interessi.

La soddisfazione di tutte noi per lo scampato pericolo non deve però far abbassare la guardia per il futuro; questa esperienza ha infatti dimostrato che i diritti acquisiti non lo sono per sempre, e vanno difesi in maniera permanente.

Da oggi non sarà più presente su questo blog l’appello contro la pdl Tarzia, appello lanciato nel settembre 2010 e firmato da oltre 100.000 cittadine/i del Lazio. Speriamo vivamente che si possa andare a votare al più presto e speriamo soprattutto che i nuovi amministratori diano prova di essere adeguati al compito di lavorare nell’interesse della comunità regionale e delle cittadine e cittadini del Lazio.



A seguire pubblichiamo il testo del comunicato che l’Assemblea Permanente delle Donne in difesa dei consultori pubblici ha scritto in occasione delle dimissioni della presidente Polverini.

NOI SAPPIAMO, NOI RICORDIAMO


Non possiamo che essere soddisfatte delle dimissioni di Renata Polverini, noi che da oltre due anni conduciamo strenuamente la battaglia contro la proposta Tarzia e contro le politiche corrotte e antisociali della giunta regionale. La proposta Tarzia per noi è stata l’emblema di questa maggioranza e il contrario esatto delle politiche che devono essere fatte e di cui abbiamo bisogno

6 ottobre 2012

I consultori, le donne e l'allattamento

Come annunciato nei giorni scorsi, si è svolto presso il consultorio di via dei Lincei il seminario organizzato dalla Consulta dei Consultori di Roma, dedicato alla promozione dell’allattamento al seno, e non solo. E’ stata un’occasione importante per condividere i contributi che gli operatori hanno portato per documentare e illustrare i numerosi interventi che si svolgono nei consultori per il sostegno dell’allattamento materno e più in generale di tutto il Percorso Nascita.
















E’ stata una mattinata densa di comunicazioni su dati, strumenti di rilevazione e di formazione, filmati e fotografie ….  ma anche di numerose testimonianze di donne/mamme che con i loro bambini in braccio o allattati sul grande materassino verde predisposto nella sala, hanno di fatto ricreato, raccontato e reso visibile ed emotivamente percepibile ai presenti, il clima di fiducia e di relazione positiva che hanno sperimentato nei loro consultori e che ha consentito loro di sentirsi madri competenti.




Un incontro ricco ed emozionante che non si è esaurito con la conclusione dei lavori della mattinata, ma che proseguirà con la raccolta sistematica ed omogenea dei dati relativi agli Spazi Allattamento nei CCFF di Roma e delle testimonianze delle mamme e dei papà. Il materiale raccolto verrà pubblicato  in parte sul blog e nella totalità in un dossier che la Consulta curerà per pubblicizzare il volume e la qualità del lavoro che i consultori svolgono a sostegno della maternità e della paternità e che non viene mai preso in considerazione e pubblicizzato in occasione di campagne di sensibilizzazione sulla salute della donna promosse da Istituzioni (nazionali e locali) e Associazioni dedicate.


Senza nulla togliere all'impegno di Associazioni e singoli professionisti che a questo si dedicano, crediamo sia importante ricordare il ruolo dei CCFF pubblici, non solo perché ci lavorano professionisti qualificati e formati per questo - chiamati a lavorare in équipe per comprendere le domande complesse di cui sono portatrici le neomadri con i loro compagni e i loro figli - ma perché nonostante carenze logistiche e di risorse umane continuano ad essere un punto di riferimento per le madri del territorio dove operano, un luogo di confronto e di crescita per "nascere" come madri nel reciproco riconoscimento di competenze.



"Un consultorio è una struttura su territorio e come tale influenza e definisce la comunità che su di esso fa affidamento" scrive Elena Balestri nella bella lettera pubblicata nei giorni scorsi sul blog della Consulta, sottolineando così l'importanza della presenza del nostro servizio e della conoscenza che i cittadini ne debbano avere.
Spesso le persone che approdano ai nostri servizi si stupiscono della “clandestinità” in cui operano; molte donne dopo aver scoperto il consultorio si sono lamentate del fatto che manca un’adeguata pubblicizzazione, e un ragazzo incontrato in una scuola ci ha scritto che la pubblicità dovrebbe passare in TV e in radio!!!

Quando le agenzie pubbliche si dimenticano più o meno volutamente di diffondere l'informazione su questi servizi e di promuovere l'azione dei CCFF è alle donne e alla comunità sociale che sottraggono una risorsa importante. Il sistema sanitario può funzionare ed evitare sperpero di denaro pubblico solo se c’è chiarezza sulle reciproche competenze e se si realizza integrazione e collaborazione tra i servizi nei diversi livelli di intervento e di responsabilità.

3 ottobre 2012

I Consultori e le attività per promuovere e sostenere l'allattamento materno















In occasione della XX Settimana Mondiale dell’Allattamento Materno la Consulta dei Consultori Familiari di Roma organizza una giornata seminariale di confronto sul tema, finalizzata a valorizzare e dare maggiore visibilità alle numerose attività che i CCFF svolgono per favorire la relazione madre-bambino e sostenere l’allattamento materno.

L’appuntamento è per il 4 ottobre 2012
dalle ore 9,00 alle 13,00
presso i locali del Consultorio Familiare
di via dei Lincei 93

Sarà l’occasione per uno scambio di esperienze tra gli operatori, con il supporto di immagini, poster, racconti, fotografie, dati che documentino le attività e siano da stimolo per il confronto di metodologie e strumenti di rilevazione.

E' possibile per tutti gli operatori e le utenti dei consultori che ci leggono contribuire con una propria testimonianza nello spazio dei commenti o inviare documentazione, foto, ecc. all'indirizzo mail della Consulta: consultaconsultoriroma@hotmail.it

30 settembre 2012

Chiusura per il Consultorio di via Manfredonia?

Riceviamo e con molto piacere pubblichiamo la lettera della Sig.ra Elena Balestri, che ringraziamo.

Ricaviamo dalle sue parole la conferma - se mai ce ne fosse bisogno - di quanto siano utili e importanti  servizi come i consultori, che sono più vicini ai cittadini, inseriti nell'ambiente in cui vivono, vicini alle scuole che i loro figli frequentano, ai negozi dove fanno la spesa. Ma soprattutto servizi su cui è possibile "fare affidamento", come dice la sig. Balestri - un riferimento quotidiano e a portata di mano.
Purtroppo il .."sussurro" captato dalla signora corrisponde a verità: il Consultorio quasi sicuramente chiuderà nelle prossime settimane e il personale verrà redistribuito negli altri consultori del distretto.

Nel caso del consultorio di via Manfredonia ci sono degli adeguamenti strutturali da fare (anche se la situazione non sembra aver evidenziato peggioramenti sostanziali negli ultimi tempi) e pare che non ci siano le condizioni e le autorizzazioni necessarie, ma è ormai da qualche anno che nelle Asl della nostra città i consultori vengono chiusi e/o accorpati, spostando sedi e personale, chiudendo sedi per ristrutturazioni che non vengono riaperte, creando così  disorientamento e disagi all'utenza.

La Consulta dei Consultori di Roma ha più volte chiesto ragione di tutto ciò, ha segnalato, protestato, fatto presente il danno che questa politica rende alla salute delle donne e i costi che aumentano quando la prevenzione fallisce o non si effettua.

Crediamo però che sia importante che le donne e gli uomini che frequentano i nostri consultori facciano sentire direttamente la loro voce ed esprimano alle autorità sanitarie e politiche competenti l'esigenza di informazione, promozione, e di tutela della loro salute  che i consultori assicurano.
La salute è un diritto per tutti. E per chi è responsabile della salute dei cittadini è un dovere ascoltare e dare risposte adeguate, anche e soprattutto in tempi di crisi!

Sono un’utente del consultorio familiare di Via Manfredonia. Sono venuta a conoscenza, più come un sussurro che come una vera e propria comunicazione, che questa struttura sarà chiusa il prossimo Ottobre, sotto effetto dei tagli fatti in nome della crisi.
Mi chiedo se sia vero e se, in tal caso, ci sia stata una reale valutazione dei costi/benefici di questa azione o, come ormai sembra sempre più comune, sia semplicemente più immediato e meno impopolare far pagare la crisi alle classi meno abbienti e probabilmente più “silenziose”.
Parlando di costi e benefici, fra le altre cose, vorrei citare un articolo pubblicato sul vostro sito intitolato “Consultori e Crisi “che spiega come il difendere e potenziare i consultori aiuti la società a risparmiare. È per questo che scrivo a voi, sperando che siate il pubblico adatto per la mia piccola e solitaria “protesta”.
Negli anni in cui, direttamente o indirettamente, ho frequentato il consultorio ho avuto modo sia di usufruire dei servizi di enorme professionalità offerti, sia di accorgermi di quanto il consultorio sia utile e capillarmente inserito nel territorio. Ci sono decine di mamme che ogni giorno portano i loro bambini per le vaccinazioni, decine di donne vicine al parto che frequentano corsi prenascita, donne che usufruiscono dei servizi offerti dal reparto di ginecologia, senza entrare nel merito dell’importanza che supporti psicologici e sociologici offerti a una comunità come quella di cui stiamo parlando possono avere (supporto a famiglie, adolescenti, ecc). Ognuna di queste tante, tantissime persone ha una motivazione per rivolgersi al consultorio, talune un vero e proprio bisogno.
In un momento in cui, invece che vivere, si cerca di sopravvivere con dignità, è importante puntare alla riqualificazione delle periferie per opporsi al dregrado che la crescente povertà può portare. In un quadro come questo, è un mistero il come si possa pensare di chiudere una struttura funzionante e importante come un consultorio familiare. In un momento in cui la distanza fra i ricchi e i poveri sta nuovamente aumentando, la fiducia nello stato sociale scemando e la speranza per il futuro diventando sempre più flebile, ci si aspetterebbe che i tagli fossero effettuati in più alte sfere piuttosto che continuare a colpire la “base” della società.
Quali sarebbero gli effetti di questa sconsiderata decisione? Se il dirottamento di moltissimi utenti in altre strutture già funzionanti a pieno regime, sovraccaricandole quando già al limite della sostenibilità non fosse un effetto più che pessimo, e lo è, altre considerazioni sociali emergono se si riflette solo un momento in più su questa situazione. Un consultorio è una struttura su territorio e come tale influenza e definisce la comunità che su di esso fa affidamento. Togliere un consultorio in qualunque posto sarebbe una scelta azzardata, toglierlo da un quartiere difficile come il quarticciolo è, secondo me, decisamente sbagliato. Alcune comunità più di altre, infatti, hanno bisogno di trovare aiuto, identità e coesione fuori dalla strada; alcune realtà hanno bisogno di essere seguite più di altre. Tutelare donne e bambini in comunità difficili significa gettare le basi per un futuro migliore e questo non può essere ignorato.
Se quanto ho sentito è vero vi prego di considerare ancora una volta la decisione presa, se non fosse vero, mi scuso anticipatamente per aver ascoltato voci infondate,
Cordialmente

Elena Balestri

25 agosto 2012

Consultori e crisi

Perché difendere e potenziare i consultori familiari ci aiuta a risparmiare

di Pina Adorno e Maria Marcelli


Sappiamo tutti che il momento che stiamo vivendo non consente di sprecare le risorse ormai estremamente limitate di cui disponiamo, e sappiamo anche che per affrontare i serissimi problemi che la società del 2000 ha di fronte è necessario dotarsi di un piano globale che ottimizzi le risorse e metta in sinergia le linee di intervento già in atto o da implementare nei diversi settori.

Non sappiamo ancora nel dettaglio a cosa porteranno i tagli nella sanità che in questi mesi sono allo studio del governo Monti, tagli necessari per ridurre il debito pubblico e che coinvolgono tutti noi.

Ci preme però sottolineare un aspetto che riteniamo fondamentale se vogliamo razionalizzare la spesa sanitaria ed eliminare gli sprechi: i servizi di primo livello vanno salvaguardati e in prospettiva incrementati perché consentono di massimizzare i risultati in termini di salute con il minor costo possibile. Infatti, servizi come i consultori familiari consentono di investire sulla salute della popolazione in termini di stili di vita sani, con un effetto moltiplicatore sul benessere complessivo e sulla consapevolezza di ciascuno della propria responsabilità nella tutela della salute, prevenendo patologie che richiederebbero in prospettiva costi molto maggiori.

Negli ultimi anni, analisti delle banche centrali, economisti vincitori di premi Nobel, esperti di organismi internazionali dedicati allo sviluppo, hanno sottolineato la necessità di aumentare gli investimenti pubblici per sostenere :

 la relazione madre bambino nei primissimi anni di vita, (questo sulla base di studi che dimostrano che tali interventi possono mettere le nuove generazioni sulla strada di uno sviluppo delle loro potenzialità, prevenendo vari tipi di esiti sfavorevoli a medio e lungo termine)

 i servizi dedicati alla salute delle donne per la possibilità di incidere in termini di salute sull’intera popolazione.

Si potrebbero stimare anche in Italia i costi e i risparmi che un servizio di primo livello organizzato come il Consultorio Familiare può assicurare, per questo abbiamo delineato nello schema che segue alcuni indicatori utili:

OBIETTIVI
EFFETTI ATTESI
POTENZIALI RISPARMI
tutela salute donna
maggiore ricorso alla prevenzione e alla diagnosi precoce
minori costi per interventi per patologie in fase avanzata
applicazione legge 194
promozione uso contraccezione
minori costi per Interruzioni Volontarie della Gravidanza (IVG)
 
I rapporti annuali del Ministero della salute confermano che nei territori in cui operano i CCFF è più evidente la riduzione del ricorso all'IVG
promozione della salute sessuale e della fertilità in età adolescenziale
riduzione delle gravidanze indesiderate in età adolescenziale
minori costi sanitari e sociali per l'assistenza di gravidanze a rischio
consulenza preconcezionale
promozione di stili di vita sani per prevenzione gravidanze a rischio e patologie dei nascituri
minori costi sanitari e sociali a breve - medio e lungo termine
 
Nei paesi anglosassoni la stima sui ritorni economici degli interventi precoci di sostegno alla relazione madre bambino è stata calcolata da due-tre volte a dieci-quindici volte quanto investito 
sostegno gravidanza e gruppi di accompagnamento alla nascita
riduzione dell'eccessiva medicalizzazione
migliori esiti per la gravidanza e il parto
riduzione del n° di parti cesarei
sostegno alla genitorialità e promozione di azioni efficaci per la salute del bambino
maggiore soddisfazione nella relazione madre padre bambino
attivazione di reti di mutuo aiuto tra pari
promozione allattamento seno
riduzione del n° di patologie per incidenti e per SIDS

Se al contrario non si riconosce il valore e l’efficacia di investire sulla “base” della piramide dei servizi sanitari e sociosanitari significa che l’obiettivo non è lo stato di salute della popolazione e che il modello di riferimento non è quello del servizio sanitario pubblico, ma un sistema che incentiverà il ricorso alle assicurazioni private, moltiplicando le prestazioni specialistiche che saranno accessibili solo per chi se le potrà permettere.

Per questo ci stupisce leggere nel “Piano Famiglia” formulato di recente dal governo, un attacco al modello consultoriale in quanto tale, soprattutto perché caratterizzato come servizio di genere, dimenticando che tutte le agenzie internazionali considerano prioritario intervenire per la salute delle donne, ritenute target strategico per la possibilità di incidere in termini di salute sull’intera popolazione, oltre che per la necessità di riequilibrare le discriminazioni che le colpiscono per quanto attiene tutti quei fattori considerati determinanti di salute.

Ci preme invece ricordare che «quando le donne stanno bene, tutto il mondo sta meglio» e lo afferma un grande economista contemporaneo come Amartya Sen!