- NOVITA' -

31 marzo 2012

Emergenza Consultori


CONSULTORI FAMILIARI A ROMA


La situazione dei CCFF a Roma è sempre più allarmante. Per ottemperare alle esigenze di diminuzione della spesa sanitaria, le Asl tendono ad accorpare sedi di servizi territoriali, mischiando spesso prestazioni incompatibili tra loro e privilegiando attività di secondo livello a danno di servizi di base come i consultori. Questo si verifica anche quando vengono eseguiti lavori di ristrutturazione, con fondi finalizzati, in locali destinati ai consultori e poi assegnati ad altri servizi che prevedono il pagamento del ticket e l’attribuzione di ambìti incarichi dirigenziali. Negli ultimi mesi a Roma sono stati segnalati due casi di questo genere, rispetto ai quali la Consulta ha chiesto chiarimenti.

Nell’ultimo anno le èquipe consultoriali hanno subìto consistenti contrazioni dovute a pensionamenti e trasferimenti, inoltre molti operatori vengono impegnati anche per altre attività che sottraggono tempo e risorse a quelle preventive dei consultori.

Secondo la rilevazione fatta dalla Consulta risulta che tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012, nei 50 consultori di Roma sono venuti a mancare circa 50 operatori appartenenti alle diverse figure professionali.
Calcolando questa diminuzione in ore settimanali, il totale delle ore perse ammonta a 1.311.
In particolare:
- assistenti sociali      meno  196 ore/sett.
- psicologi                   meno 434 ore/sett.
- ginecologi                 meno 156 ore/sett.
- ostetriche                 meno 155 ore/sett.
- pediatri                     meno 122 ore/sett.
- infermiere prof.        meno 108 ore/sett.
- assistenti sanitarie   meno   36 ore/sett.
- genetista                   meno   38 ore/sett.
 - amministrativi          meno    66 ore/sett.

In alcuni consultori questa diminuzione di personale ha comportato difficoltà a garantire gli interventi di prevenzione e di promozione della salute con i gruppi – soprattutto adolescenti e coppie per il percorso nascita – oltre alla gestione delle urgenze e delle consulenze individuali.

Va inoltre considerato che negli ultimi anni molti operatori dei consultori sono stati incaricati di svolgere altre attività come adozioni, sportelli PUA (Porta Unica di Accesso), rilascio tesserini STP ed ENI a cittadini immigrati, con un “peso” di oltre 500 ore settimanali in totale nei consultori della città di Roma, soprattutto a carico di assistenti sociali e psicologi, ore che vengono così sottratte alle attività istituzionali previste dalla normativa.

Nelle ultime settimane abbiamo dato spazio a interventi che segnalavano rischi di chiusura e di trasferimento in sedi non idonee per alcuni consultori familiari di Roma; sempre di più è necessario sottolineare l'importanza della vigilanza e della mobilitazione per la difesa di questi servizi che, nel rapporto costo/qualità, rappresentano un investimento certo per la salute delle donne, delle coppie, delle famiglie, degli adolescenti.

Servizi che in questi ultimi mesi, con la crisi economica che avanza, hanno visto aumentare le richieste di prestazioni sociali e sanitarie. E' necessario sostituire il personale che va in pensione, formando i nuovi operatori  secondo la metodologia d'intervento consultoriale, ed è necessario aumentare il numero dei CCFF a Roma se vogliamo garantire alle donne la possibilità di tutelare la propria salute e di esercitare il diritto all'informazione e all'autodeterminazione.

23 marzo 2012

Adolescenti

"La fuga nel pericolo: incidenti e accidenti”

Libreria ASSAGGI
Via degli Etruschi 4
23 marzo 2012 - ore 19:00
 
“Freud’s bar”


Il “Freud’s bar” è un’iniziativa internazionale di incontro informale e
diretto col mondo della psicoanalisi nello specifico della trattazione di
tematiche ad alto impatto sociale. In tale contesto vengono anche
‘avvicinati’ un paio di libri sul tema in visione.
Consiste in ritrovi mensili con psicoanalisti in una libreria accessoriata con
un bar interno e spazi per riunirsi. In ciascuna occasione uno psicoanalista
espone in modo colloquiale un argomento.


Il 23 Marzo 2012 a Roma Tito Baldini - membro della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e dell'International Psychoanalytical Association (IPA) - affronta la tematica, crudamente attuale nel
panorama odierno della sofferenza psichica specialmente nell’adolescente e nel giovane adulto, degli “incidenti” intesi come “fuga difensiva nel pericolo”.

I testi di riferimento per tale occasione sono:
Baldini T. (2011). Ragazzi al limite. Seminari per conoscerli e aiutarli. Milano: FrancoAngeli.

Carbone P.(2009). Le ali di Icaro. Capire e prevenire gli incidenti dei giovani. Torino: Boringhieri.

12 marzo 2012

Prima della gravidanza

Riceviamo da Mariano Pergola, genetista che ha lavorato a lungo nei consultori della Asl RmE, alcuni elementi di informazione sul progetto di prevenzione "Prima della gravidanza", che si propone di entrare in contatto con le donne in età fertile prima del concepimento, al fine di renderle consapevoli della possibilità di evitare rischi alla propria salute e a quella del loro bambino mettendo in atto comportamenti adeguati.
Il mese di Aprile è stato dedicato alla prevenzione preconcezionale e sono in programma numerose iniziative di presentazione del progetto e di sensibilizzazione, tra le quali una promossa dalla Consulta dei Consultori di Roma che provvederemo a pubblicizzare in tempo utile.

PRIMA della GRAVIDANZA (www.primadellagravidanza.it) è un’iniziativa dedicata a tutte le donne e a tutte le coppie che stanno programmando una gravidanza o non ne escludono la possibilità con l’obiettivo di aiutarle nel loro progetto riproduttivo mediante il controllo attivo di alcuni fattori di rischio che possono minacciare la salute dei loro figli.

PRIMA della GRAVIDANZA è creato da un gruppo di esperti della salute riproduttiva, promosso dall'organizzazione non profit ICBD -Alessandra Lisi International Centre on Birth Defects and Prematurity - Centro Collaborativo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (www.icbd.org).

PRIMA della GRAVIDANZA è un progetto che prende vita da “Pensiamoci prima” (www.pensiamociprima.net), un’iniziativa che gli esperti di ICBD hanno realizzato negli ultimi anni con il contributo del CCM - Centro Nazionale per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie del Ministero della Salute.

PRIMA della GRAVIDANZA si propone di diffondere tra la popolazione italiana l’importanza della salute della donna e della coppia in età fertile.

La Mission di questa iniziativa è infatti:

- migliorare lo stato di salute delle donne e delle coppie in età fertile;

- aiutare le donne e le coppie ad aumentare le probabilità di avere un bambino sano, contribuendo ad eliminare le cause e i problemi che minacciano la loro salute e quella dei loro figli;

- ridurre il numero di bambini affetti da condizioni congenite e nascite prima del termine della gravidanza.
PRIMA della GRAVIDANZA avvierà la sua attività ufficiale con il lancio del mese di Aprile 2012 quale MESE DELLA PREVENZIONE PRECONCEZIONALE, durante il quale diverse istituzioni pubbliche e private aderenti al progetto promuoveranno eventi specifici in diverse città italiane (inaugurazione di ambulatori o consultori dedicati al counseling preconcezionale, costituzione dei gruppi di DONNE PORTATRICI DI SALUTE, convegni, e conferenze sulla prevenzione preconcezionale ed altro ancora), il cui elenco è consultabile al sito http://www.primadellagravidanza.it/.

9 marzo 2012

Emergenza Consultori

Dalle Assemblee delle donne dei consultori del VI municipio (piazza dei Condottieri, via Spencer, via Casilina 711), e dal Centro donne D.A.L.I.A.Donne Autodeterminate Libere In Azione riceviamo questo documento che volentieri mettiamo a disposizione dei visitatori del nostro blog.
Già da tempo la Consulta dei Consultori di Roma sta seguendo la vicenda dei consultori del VI distretto della Asl RmC, zona ad alta intensità abitativa e con una presenza importante di famiglie immigrate, nella quale la presenza dei consultori è fondamentale. Le Assemblee delle donne sono molto attive sia nella partecipazione alla vita dei consultori, sia con l'organizzazione di momenti di scambio con la comunità locale, come ad esempio i corsi di italiano per le donne immigrate.

VOGLIAMO IL QUARTO CONSULTORIO NEL VI DISTRETTO

I consultori di via Spencer e di via Casilina restano dove sono

La nostra determinazione ha vinto

Il consultorio è uno spazio fondamentale per la prevenzione e la salute nelle diverse fasi della vita delle donne. Secondo la legge, devono essere uno ogni ventimila abitanti e, nel nostro distretto, sono sottodimensionati.

La legge 31 gennaio 1996, n. 34 prevede che ogni 20.000 abitanti sia garantita la presenza di un consultorio, e pertanto per il distretto VI i consultori dovrebbero essere quattro.

Allo stato attuale ne abbiamo solo 3: Piazza dei Condottieri, via Spencer e via Casilina 711.

La storia recente:

Il piano socio-regionale della regione Lazio 2009-2011 prevede una valorizzazione e un potenziamento dei Consultori; avremmo auspicato tale arricchimento di servizi, invece ci siamo dovute muovere per difendere l’esistente.

L’attuale Giunta Regionale prova a snaturare, impoverire e privatizzare i Consultori con la proposta di legge Tarzia, mentre la Presidente Polverini, donna che dice di "avere a cuore" le donne, ad oggi non ci ha ancora ricevuto, ignorando le 100.000 firme raccolte in tutta la regione Lazio in favore dei consultori

Cosa è accaduto nel VI Distretto:

Gli spazi dei due consultori di via Spencer e di via Casilina sono di proprietà del Municipio VI. Il Municipio, che col cambio di amministrazione comunale nel 2008 ha ricevuto pressioni da parte del Comune per far rientrare dei soldi nelle casse, ha chiesto l’affitto solo al Consultorio di via Spencer, inviando delle lettere alla ASL con richiesta del pagamento del canone di locazione, senza tuttavia procedere alla messa in mora.

8 marzo 2012

Otto Marzo, giornata internazionale della donna


Suscita un sentimento di malinconia vedere rametti di mimosa, ormai tendenti al bruno, stretti in confezioni di cellophane, offerti oggi al semaforo al posto degli usuali fazzoletti di carta.

E non è solo per la considerazione che ormai da parecchi anni l’otto marzo è diventato un’occasione di affari facili per chi vende fiori e cioccolatini per quella che viene definita la “festa della donna”, nonostante da festeggiare ci sia ben poco.

Mi viene in mente la pianta di mimosa, un albero grande e forte che si riveste di bellezza tra febbraio e marzo, ricoprendosi di leggere e invadenti inflorescenze gialle.

E’ per questo che sento come una sconfitta, come un’offesa, la riduzione dell’idea di forza e bellezza che la mimosa mi suscita – e che assimilo alla rappresentazione ideale del nostro sesso - al rametto chiuso nella plastica.

Sull’onda e con la suggestione di questa immagine, mi chiedo se la mimosa è stata scelta a rappresentare la giornata internazionale della donna proprio per queste sue caratteristiche di forza e bellezza o solo perché i suoi rami fioriti sono stati raccolti l’otto marzo di 101 anni fa per rendere omaggio alle operaie morte carbonizzate nell’incendio della fabbrica dove lavoravano.

Scorrono immagini di donna insieme ai pensieri di questi giorni: donne che perdono il lavoro, donne pagate meno degli uomini, donne che fanno fatica, che devono farsi carico prima dei figli poi dei genitori anziani, poi ancora dei figli disoccupati e dei nipotini, donne che vengono offese, molestate, uccise.

Nelle Istituzioni poche donne a rappresentare questo universo, a volte sono donne ma pensano e decidono a prescindere dall’essere donna, portando e sostenendo obiettivi altri, che spesso vanno in senso contrario. Infatti i servizi per le donne sono insufficienti.

I consultori, servizi che tutelano la salute e sostengono il potere di scelta delle donne, sono ridotti ai minimi termini e persiste il tentativo costante di stravolgerli negli obiettivi e nel metodo o di eliminarli, magari per far posto a servizi che si distinguono più per la loro funzione di controllo che di sostegno all’autodeterminazione della donna.

La stessa sorte è riservata ai centri antiviolenza e alle case che accolgono le donne vittime della violenza; è di questi giorni la preoccupazione per il rischio di chiusura della casa delle donne Lucha y Siesta.

E’ in atto, e non da oggi, una vera e propria offensiva culturale e politica che colpisce e offende le donne, la loro forza e capacità di contribuire alla crescita anche valoriale della nostra società, il ruolo fondamentale di sostegno allo sviluppo del nostro paese.

Credo sia importante - in questo otto marzo dedicato a celebrare in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Donna - fermarci a riflettere sulla responsabilità individuale e collettiva che noi donne abbiamo rispetto alla nostra condizione e sulla possibilità e capacità che abbiamo di cambiarla.
Buon Otto Marzo a tutte noi!
Pina Adorno

In breve dall'Assemblea della Consulta

Assemblea del 9/2/12

6 marzo 2012

Emergenza Consultori

Riceviamo dalla Rete delle Donne del II Municipio questo articolo di ricostruzione e di denuncia della grave situazione in cui versano le strutture consultoriali del territorio, presidi fondamentali a tutela della salute delle tante donne, coppie, famiglie e giovani che vivono, lavorano, studiano in quella zona.
Non è una situazione isolata, soprattutto nella Asl RmA dove, tanto per fare un esempio, il Consultorio della Scarpetta, chiuso per lavori di ristrutturazione effettuati con i fondi destinati ai consultori, non è stato riaperto e ha lasciato spazio ad un centro per l'autismo (0-26 anni!).
L'emergenza consultori coinvolge quasi tutte le Asl romane: oltre a venir meno ai livelli essenziali di assistenza e all'equilibrio tra prevenzione, cura, riabilitazione, la riduzione del numero e dell'efficenza dei consultori è un grosso danno anche economico perchè un servizio dedicato alle cure primarie e alla promozione della salute riesce a realizzare notevoli risparmi in termini di bilancio per le aziende sanitarie e anche di conseguenze sulla salute psicofisica dei cittadini.


NO ALLA CHIUSURA DEL CONSULTORIO DI VIA SALARIA 144

di Carla Fermariello


Il 9 febbraio 2012, in occasione della discussione in Commissione regionale Politiche Sociali della proposta di legge sul Sistema integrato degli interventi, dei servizi e delle prestazione sociali per la persona e la famiglia nella Regione Lazio, è stato presentato dalla maggioranza un emendamento a firma dell’On. Tarzia in cui si proponeva di abrogare la norma che disciplina le attività specifiche del consultorio pubblico. Il tentativo di far rientrare dalla finestra ciò che, raccogliendo 100.000 firme, le donne del Lazio avevano messo fuori dalla porta è stato bloccato da tutta l’opposizione e l’emendamento è stato ritirato.

Vale la pena ricordare che il consultorio familiare è una struttura socio-sanitaria che, solo per citare alcune delle sue fondamentali attività, prepara alla maternità e paternità consapevoli, organizza corsi per la preparazione al parto, offre assistenza sociale e psicologica alla donna e alla coppia, fornisce l'educazione sanitaria in ordine allo sviluppo fisico, psichico e sociale del bambino e alla prevenzione degli incidenti domestici, promuove iniziative di educazione sessuale, in particolare verso i giovani e, infine, fornisce assistenza e consulenza ai fini dell'adozione e dell'affidamento.

L’aggressione ai consultori familiari, tuttavia, non avviene solo a livello regionale: i consultori familiari infatti sono sotto assedio ovunque governi la destra, dal Comune ai Municipi.

Nel II Municipio il Consultorio di Via Salaria, che in vista del trasferimento di quello in Via Atto Tigri, rimarrà l’unico sul territorio, offre un servizio di eccellenza a tutta la popolazione residente, garantendo i servizi socio-sanitari – grazie alla rete locale di associazioni – anche alle persone immigrate che giornalmente si recano in secondo municipio per motivi di lavoro. Il consultorio è un presidio storico che, anche per la favorevole posizione in cui si trova (accanto ad una scuola, a due passi dalla sede universitaria, adiacente ad un mercato in un quartiere densamente popolato), rappresenta un punto di riferimento, l’unico fra poco, per i cittadini e le cittadine di quell’area.

1 marzo 2012

Appello per Lucha y Siesta

Segnaliamo una causa importante da sostenere: la casa delle donne Lucha y Siesta, che accoglie vittime della violenza di genere, rischia di scomparire perchè l'Atac, proprietaria dei locali, l'ha messa in vendita. E' un'esperienza di volontariato vero, che è diventata una presenza significativa nella città e un riferimento anche per i servizi sociali pubblici. Invitiamo ad aderire all'appello "LA CASA DELLE DONNE LUCHA Y SIESTA È UN BENE COMUNE" e a partecipare alla 

ASSEMBLEA PUBBLICA

MARTEDÌ 6 MARZO ore 18,30
CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
Via della Lungara, 19

mail per adesioni: action-a@actiondiritti.net
luchaysiesta.wordpress.com
 

LA CASA DELLE DONNE LUCHA Y SIESTA È UN BENE COMUNE
Dalle politiche dell'inclusione a quelle dell'autonomia

L’unica sicurezza possibile sono le donne del mondo che si autorganizzano.
Con questa idea in testa è nata l'8 marzo del 2008 l’esperienza della Casa delle donne Lucha y Siesta a Cinecittà, quando un gruppo di donne ha recuperato la vecchia sottostazione del tram di proprietà dell'Atac, abbandonata al degrado da 12 anni.