Da qualche
settimana nei consultori di Roma arrivano telefonate allarmate da parte di
donne che hanno ricevuto prestazioni consultoriali nel 2009 e nel 2010 e che si
sono viste recapitare ‘avvisi bonari’ da parte della Regione Lazio con la
richiesta di pagamento del ticket non corrisposto.
La vicenda è
particolarmente grave sotto diversi aspetti:
·
prima
di tutto le prestazioni erogate in consultorio
sono di prevenzione e promozione della salute e non specialistiche,
ancorchè fornite da specialisti, come contemplato nella normativa di
riferimento;
·
le
attività rivolte ai singoli e a gruppi di utenti sono gratuite proprio in virtù
della natura di prevenzione che le contraddistingue;
·
negli
avvisi arrivati al domicilio delle donne viene indicata la prestazione fornita,
viene quindi reso pubblico il motivo dell’accesso al consultorio, violando così
ogni riservatezza, garantita anch’essa dalle norme che regolamentano la
‘privacy’;
·
ulteriore
conseguenza - non meno grave - è la
perdita di credibilità di un servizio che garantisce alle donne la gratuità e la riservatezza e che viene così
brutalmente smentito.
La Consulta
dei Consultori di Roma ha chiesto chiarimenti alla Regione Lazio che ha
predisposto un secondo invio di lettere che annulla le precedenti. Il problema
però rimane. Rimane la diffusione illecita di dati sensibili e rimane la
questione che ha portato a questo “errore” e che è stata posta più volte dalla
Consulta tanto da essere ormai considerata “storica”, di differenziare la prevenzione dalla
cura.
Attualmente
nei consultori, per ogni prestazione - sanit, psicologica, sociale
- vengono compilati dei moduli SIAS con
i dati dell’utente e il codice relativo alla prestazione erogata. Questi dati
vengono poi trasmessi telematicamente alla Regione. La rilevazione è identica a
quella che viene fatta per le prestazioni ambulatoriali, mentre la posizione
giuridica e quella metodologica delle due prestazioni è differente.
Considerarle sullo stesso piano e rilevarle con lo stesso strumento è una
forzatura e, oltre agli “errori” che - come abbiamo visto - può determinare, non
consente di dare il giusto peso agli interventi e quindi di valutare l’impatto
sulla salute della popolazione e il rapporto costi/benefici che ne consegue.
A seguire pubblichiamo
il comunicato della Regione Lazio con le indicazioni di merito e invitiamo a diffondere l'informazione. Rinnoviamo l’auspicio
che questo gravissimo episodio possa portare al più presto ad una corretta differenziazione
nella rilevazione dei dati tra prevenzione e cura, come peraltro la normativa prevede.
COMUNICATO
SANITA’: REGIONE LAZIO, AL VIA RECUPERO RISORSE
EVASIONE TICKET PER 50 MLN DI EURO
235 MILA LETTERE INVIATE, SU 3% ERRORI SCATTA
AUTOTUTELA
“La Regione Lazio ha avviato il
recupero ticket sanitari in attuazione di una disposizione normativa regionale.
Con una delibera del 14 aprile 2015 la Giunta ha indicato le modalità con cui
realizzare l’attività di recupero, in due fasi distinte, una bonaria e l’altra,
successiva, in collaborazione con Equitalia. Sono intanto partite le lettere
bonarie. L’obiettivo è il recupero di circa 50 milioni di euro. Dallo
screening su 1 milione di cittadini esenti, sono emersi circa 235mila casi di
soggetti che hanno usufruito dell’esenzione per reddito di prestazioni
sanitarie senza averne diritto. I controlli sono stati fatti sulle due
annualità 2009 e 2010, incrociando i dati con l’Anagrafe tributaria
dell’Agenzia delle Entrate.
E’ stato riscontrato un margine fisiologico di errore
nell’invio della comunicazione all’incirca del 3%, in particolare riferito a
un’anomalia nella trasmissione dei dati sulle prestazioni dall’ASL Roma D alla
Regione Lazio, relativamente a quelle prestazioni (del 2009 e del 2010) dei consultori
che sono e restano gratuite. In questo caso già
accertato la Regione sta predisponendo una nuova lettera da inviare ai
precedenti destinatari, che annulla, agendo in autotutela, gli avvisi bonari
precedentemente inviati.
Per ulteriori eventuali verifiche e chiarimenti è
possibile scrivere all’indirizzo email: recuperoticket@regione.lazio.it o con
raccomandata A/R indirizzata a: Regione Lazio - Contact Center Recupero Ticket
in via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 ‘Palazzina C’, 00145, Roma indicando come
oggetto Recupero Ticket ID: #439029”.