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23 novembre 2015

Gli "avvisi bonari" di richiesta del pagamento del ticket alle utenti del consultorio. Un atto gravissimo di violazione della privacy e della normativa vigente.


Da qualche settimana nei consultori di Roma arrivano telefonate allarmate da parte di donne che hanno ricevuto prestazioni consultoriali nel 2009 e nel 2010 e che si sono viste recapitare ‘avvisi bonari’ da parte della Regione Lazio con la richiesta di pagamento del ticket non corrisposto.

La vicenda è particolarmente grave sotto diversi aspetti:

·         prima di tutto le prestazioni erogate in consultorio  sono di prevenzione e promozione della salute e non specialistiche, ancorchè fornite da specialisti, come contemplato nella normativa di riferimento;

·         le attività rivolte ai singoli e a gruppi di utenti sono gratuite proprio in virtù della natura di prevenzione che le contraddistingue;

·         negli avvisi arrivati al domicilio delle donne viene indicata la prestazione fornita, viene quindi reso pubblico il motivo dell’accesso al consultorio, violando così ogni riservatezza, garantita anch’essa dalle norme che regolamentano la ‘privacy’;

·         ulteriore conseguenza - non meno grave -  è la perdita di credibilità di un servizio che garantisce alle donne  la gratuità e la riservatezza e che viene così brutalmente smentito.

La Consulta dei Consultori di Roma ha chiesto chiarimenti alla Regione Lazio che ha predisposto un secondo invio di lettere che annulla le precedenti. Il problema però rimane. Rimane la diffusione illecita di dati sensibili e rimane la questione che ha portato a questo “errore” e che è stata posta più volte dalla Consulta tanto da essere ormai considerata “storica”,  di differenziare la prevenzione dalla cura.

Attualmente nei consultori, per ogni prestazione - sanit, psicologica, sociale -  vengono compilati dei moduli SIAS con i dati dell’utente e il codice relativo alla prestazione erogata. Questi dati vengono poi trasmessi telematicamente alla Regione. La rilevazione è identica a quella che viene fatta per le prestazioni ambulatoriali, mentre la posizione giuridica e quella metodologica delle due prestazioni è differente. Considerarle sullo stesso piano e rilevarle con lo stesso strumento è una forzatura e, oltre agli “errori” che - come abbiamo visto - può determinare, non consente di dare il giusto peso agli interventi e quindi di valutare l’impatto sulla salute della popolazione e il rapporto costi/benefici che ne consegue.

A seguire pubblichiamo il comunicato della Regione Lazio con le indicazioni di merito e  invitiamo a diffondere l'informazione. Rinnoviamo l’auspicio che questo gravissimo episodio possa portare al più presto ad una corretta differenziazione nella rilevazione dei dati tra prevenzione e cura, come peraltro la normativa prevede.

 

COMUNICATO

 

SANITA’: REGIONE LAZIO, AL VIA RECUPERO RISORSE EVASIONE TICKET PER 50 MLN DI EURO

235 MILA LETTERE INVIATE, SU 3% ERRORI SCATTA AUTOTUTELA

 

La Regione Lazio ha avviato il recupero ticket sanitari in attuazione di una disposizione normativa regionale. Con una delibera del 14 aprile 2015 la Giunta ha indicato le modalità con cui realizzare l’attività di recupero, in due fasi distinte, una bonaria e l’altra, successiva, in collaborazione con Equitalia. Sono intanto partite le lettere bonarie. L’obiettivo è il recupero di circa 50 milioni di euro. Dallo screening su 1 milione di cittadini esenti, sono emersi circa 235mila casi di soggetti che hanno usufruito dell’esenzione per reddito di prestazioni sanitarie senza averne diritto. I controlli sono stati fatti sulle due annualità 2009 e 2010, incrociando i dati  con l’Anagrafe tributaria dell’Agenzia delle Entrate.

E’ stato riscontrato un margine fisiologico di errore nell’invio della comunicazione all’incirca del 3%, in particolare riferito a un’anomalia nella trasmissione dei dati sulle prestazioni dall’ASL Roma D alla Regione Lazio, relativamente a quelle prestazioni (del 2009 e del 2010) dei consultori che sono e restano gratuite. In questo caso già accertato la Regione sta predisponendo una nuova lettera da inviare ai precedenti destinatari, che annulla, agendo in autotutela, gli avvisi bonari precedentemente inviati.

Per ulteriori eventuali verifiche e chiarimenti è possibile scrivere all’indirizzo email: recuperoticket@regione.lazio.it o con raccomandata A/R indirizzata a: Regione Lazio - Contact Center Recupero Ticket in via Rosa Raimondi Garibaldi, 7 ‘Palazzina C’, 00145, Roma indicando come oggetto Recupero Ticket ID: #439029”.